Benché il tema sia esploso negli ultimi anni, gli e-fuel sono tutt’altro che una novità. Da oltre un decennio, gli scienziati di tutto il mondo lavorano per trovare delle valide alternative ai carburanti fossili. Tra queste ci sono anche gli e-fuel, appunto, che promettono di sostituire sia i carburanti liquidi sia quelli gassosi.
Sarà davvero così?
Cosa sono e come si producono gli e-fuel
Gli e-fuel sono carburanti di origine sintetica prodotti mediante elettrolisi, da cui la “e” del nome. Ne esistono di diversi tipi, sia liquidi sia gassosi, ma quelli più promettenti si producono usando idrogeno e anidride carbonica.
Per produrre i carburanti, si combinano idrogeno e anidride carbonica usando l’elettricità. I dettagli del processo cambiano in base al combustibile che si vuole ottenere, ma il risultato è una sorta di e-metanolo da usare per produrre benzina e gasolio sintetici.
I carburanti ottenuti in questo modo producono una quantità minima di emissioni, ma queste sono prive di ossidi di zolfo e di altre sostanze dannose per l’uomo.
Vantaggi degli e-fuel
Gli e-fuel hanno caratteristiche simili a quelle dei combustibili tradizionali. Esistono e-diesel, e-benzina, perfino e-metano ed e-gpl. Ciò è un bene, dato che li si potrebbe comprare presso le normali pompe di benzina per usarli nelle nostre auto. Questo non vale per l’elettricità, che richiede un’infrastruttura del tutto diversa (basti pensare alle colonnine di ricarica) e che può alimentare solo veicoli concepiti ad hoc.
C’è di più: questi carburanti si conservano meglio.
Rispetto ai carburanti fossili tradizionali, gli e-fuel hanno una densità energetica molto più elevata e li si può stoccare per lunghi periodi. Abbiamo invece visto quanto è problematica la benzina vecchia e come perfino il gasolio ha una data di scadenza.
Infine, i carburanti di questo tipo producono meno emissioni nocive, anzi: dato che li si produce con l’anidride carbonica, potrebbero addirittura assorbire parte dei gas serra già presenti nell’aria. In questo futuro ideale, i carburanti diventerebbero quindi un modo per mitigare il problema del riscaldamento climatico.
Perché fanno fatica a decollare
Sulla carta gli e-fuel sono fantastici, tant’è che sia le case automobilistiche sia i produttori di carburanti li studiano da anni. Allora perché fanno così fatica a decollare? Perché la produzione degli e-fuel costa ancora troppo, specie se l’obiettivo è il mercato di massa.
Benché il carburante finito abbia un’elevata densità energetica, il processo produttivo è ancora dispendioso. Se calcoliamo tutta l’energia necessaria per produrre un litro di e-diesel o di e-benzina, solo il 13% di questa finisce dentro il carburante; il resto va di fatto “sprecata” durante la produzione.
Per il momento, quindi, i carburanti sintetici sono meno ecologici di quanto sembra. Inoltre, produrre un litro di e-fuel costa circa 10 dollari: un prezzo decisamente fuori mercato, specie perché bisognerebbe aggiungervi anche i costi di trasporto e le accise sui carburanti.
Si sta lavorando per rendere il processo di produzione sempre più efficiente, affinché gli e-fuel diventino davvero ecologici e acquistabili anche dalle persone comuni. Purtroppo l’obiettivo è ambizioso e ci vorranno ancora decenni, prima che i carburanti ecologici diventino realtà.
In attesa del futuro
I carburanti fossili inquinano, c’è poco da dire a riguardo. Per il momento manca una vera alternativa, a impatto zero e che sia al 100% ecologica. In compenso, esistono carburanti che consentono di inquinare un po’ meno.
Insieme a uno stile di guida virtuoso, un carburante di buona qualità ti consente di sfruttare al massimo l’energia prodotto dall’auto, consumare meno e inquinare meno. Ecco perché un carburante come Vargas è la scelta migliore per il tuo portafoglio e per l’ambiente: un carburante povero di impurità, lavorato per garantire una combustione ottimale.
Quanto di più vicino al concetto di “ecologico” ci si possa aspettare dai carburanti tradizionali.