Usare benzina vecchia può dare dei problemi, mettiamo subito in chiaro. Anche se la benzina non “scade” nel senso proprio del termine, si modifica nel corso del tempo e perde parte delle sue funzionalità. Ciò peggiora le prestazioni del motore e, qualche volta, provoca anche la rottura della pompa. Vediamo nello specifico perché.
Quanto dura la benzina?
La benzina dura 6 mesi circa, se ben conservata. Dopodiché, non è detto che sia ancora utilizzabile. Cosa succede in questo lasso di tempo?
La benzina ha delle componenti estremamente volatili, che tendono quindi a evaporare con una certa facilità. Questa è una cosa buona, di per sé: come visto nell’articolo sulla benzina “ghiacciata”, la benzina deve evaporare dentro il motore per miscelarsi con l’aria e accendersi. Se questo non accade, come quando il motore è davvero molto freddo, l’auto non parte. La volatilità ha però i suoi contro.
A meno di non conservare la benzina in un contenitore a chiusura ermetica, le componenti volatili cominceranno a evaporare subito. Peggio è chiuso il contenitore, più il processo sarà rapido. Questo è già di per sé un problema, dato che comporta un cambiamento nella struttura stessa del carburante. Ma i problemi non finiscono qui.
Mentre le componenti volatili evaporano, quelle più pesanti si separano dal resto e decadono creano uno strato di sedimenti. Il fenomeno non solo modifica ulteriormente la struttura del carburante, ma può diventare un problema nel momento in cui cerchi di usarla, come vedremo nel prossimo paragrafo. In più, eventuali additivi si slegano dalle molecole di benzina.
Alla fine dei 6 mesi, ti trovi con meno benzina, più ricca di sedimenti, con un numero di ottani più basso, praticamente senza additivi. Vediamo cosa succede se provi a usarla.
Quali problemi dà la benzina vecchia
Se lasci la benzina in un serbatoio per molti mesi di fila, è facile che questa inizi a sviluppare condensa e umidità. Nelle auto vecchie o nei motorini, questo può far arrugginire il serbatoio e addirittura bucarlo. Nelle auto più nuove, l’umidità può comunque provocare l’ossidazione di tutte le componenti metalliche del sistema di alimentazione, come ad esempio la pompa del carburante. Non è l’unico problema.
Abbiamo accennato ai sedimenti che si formano sul fondo, quando la benzina rimane per troppo tempo ferma. Questi residui inquinano la benzina e rischiano di rovinare il sistema di alimentazione, dato che finiscono nel filtro e negli iniettori. Nei casi peggiori, rendono il lavoro della pompa di benzina più difficile e ne accelerano l’usura.
Infine, va considerata la questione del numero di ottano, ovvero il potere antidetonante del carburante. Più questo valore è basso, più aumenta il rischio che la benzina inizi la combustione nel momento sbagliato. Ciò può provocare il cosiddetto “colpo di testa”, con conseguenze negative per la salute del motore.
Come conservare la benzina
La benzina va conservata in contenitori omologati, come taniche di plastica o di acciaio. In questo secondo caso, assicurati che le taniche siano integre e riempile bene per evitare che si formi condensa. Metti le taniche in un luogo fresco e lontano dalla luce diretta del sole, per ridurre l’evaporazione delle sue componenti volatili. Ci sono additivi che allungano la durata della benzina, ma non è comunque il caso di farla invecchiare troppo.
Se la benzina è dentro un’automobile, è meglio non conservarla e basta:
- usa l’auto almeno una volta alla settimana, che ti serva o no, anche solo per qualche minuto;
- fai benzina almeno una volta al mese, così da “rinfrescare” la benzina vecchia;
- riempi il serbatoio, se prevedi di non poter proprio usare l’auto per un mese o due. In questo modo eviterai che si formi la condensa così pericolosa per le componenti del motore;
- scegli benzina di qualità, che non sia già vecchia al momento in cui la compri.
Per quest’ultimo punto è fondamentale rivolgerti a una realtà di indubbia serietà, che offra solo carburanti di qualità. Vargas è una di queste: vieni a trovarci.