Sono ormai anni che si discute sugli effetti del mettere l’olio nel gasolio. Alcuni lo consigliano, presentandolo come un modo per risparmiare soldi e prendersi cura del motore. Altri ventilano conseguenze nefaste e conti salatissimi dal meccanico. La verità è che dipende. Dipende sia dal tipo di olio sia dal tipo di auto.
A cosa serve mettere l’olio 2t nel gasolio
Partiamo dall’olio 2t, ovvero a due tempi. In questo caso parliamo di un olio per motori, concepito appositamente per le auto. Miscelandolo con il gasolio, dovresti aumentarne il potere lubrificante e aumentarne la stabilità. Questo si dovrebbe tradurre in una serie di benefici per la salute del motore e dell’auto in generale:
- meno danni da abrasioni nelle componenti, grazie al potere lubrificante;
- meno residui su pistoni e iniettori, che si dovrebbe tradurre con la possibilità di pulire gli iniettori un po’ meno spesso;
- performance migliori;
- partenze immediate, anche quando fa freddo.
Chi ha l’abitudine di aggiungere l’olio al gasolio, consiglia di farlo circa 2 volte all’anno e di usare lo 0,5% di olio per litro di gasolio. Questo si traduce in circa 250 ml di olio 2t per un pieno da 50 litri.
Sulla carta è tutto bellissimo, ma più di una persona solleva qualche dubbio, specie quando parliamo di diesel di nuova generazione.
I diesel vecchi scaricavano fuori i vapori prodotti dalla combustione dell’olio. Oggi non funziona più così: il sistema aspira di nuovo i fumi per sfruttare anche lo loro energia residua. Ciò significa che i residui di olio tornano indietro, imbrattando tutto ciò che incontrano lungo il percorso verso la camera di scoppio.
Alcune auto riescono a gestire meglio questi residui, evitando il problema di cui sopra. Per altre auto potrebbe essere un problema, motivo per cui conviene parlare con il meccanico di fiducia, prima di fare qualsiasi cosa.
L’olio motore esausto è utilizzabile come carburante?
In alcuni casi, un po’ di olio motore nel gasolio potrebbe dare una marcia in più all’auto. Qualcuno si è quindi chiesto se non sia possibile usare l’olio motore esausto proprio come carburante, al posto del gasolio normale. In questo modo si potrebbe risparmiare qualcosina e “riciclare” l’olio vecchio.
No, usare l’olio motore come carburante è dannoso sia per l’auto sia per l’ambiente, come potresti aver già intuito dai dubbi sollevati nell’articolo precedente.
Una volta bruciato, l’olio motore lascia residui oleosi sulle componenti del motore e le danneggia. Inoltre, l’olio motore è spesso contaminato dallo sporco che si accumula nel motore. Quando bruciano, questi producono fumi potenzialmente dannosi per l’ambiente e per la salute di chi li respira.
In compenso, puoi trasformare indirettamente l’olio motore esausto in carburante.
Come saprai, sia l’olio motore sia l’olio da cucina devono essere portati in discarica o in appositi centri di raccolta: non puoi buttarli nel lavandino o nella spazzatura. In questi centri, l’olio esausto viene pulito e lavorato per ottenere altri sottoprodotti. Uno di questi è proprio il carburante per auto, che viene mischiato con il gasolio di nuova produzione e rimesso in circolo.
Posso mettere l’olio di semi nel gasolio?
Quando si parla di olio nel gasolio, però, non tutti pensano all’olio 100% sintetico a 2 tempi. C’è qualcuno che si riferisce al normale olio di semi che usiamo per cucinare o, per essere più precisi, all’olio di colza.
Una quindicina di anni fa, iniziò a girare la voce secondo cui l’olio di colza sarebbe un ottimo sostituto del gasolio. Pur essendo più vischioso del gasolio e privo di metanolo, sarebbe infatti in grado di alimentare il motore e farlo andare. Inoltre, sarebbe anche meno inquinante, dato che la sua combustione produce meno CO2 e meno particolato.
A seguito della notizia, si ebbe un’impennata di vendite di olio di colza. Ancora oggi, ci sono persone che “allungano” il gasolio con olio di colza o di semi di girasole.
Sarà una buona idea?
Mettere l’olio nel gasolio danneggia la auto?
Prima di tutto, usare l’olio di colza al posto del gasolio è illegale. Dato che l’olio non è un carburante, non vi vengono applicate le accise previste per legge, che in Italia rappresentano oltre il 60% del prezzo finale dei carburanti. In secondo luogo, l’olio di colza non è un carburante e si vede.
L’olio di colza non è biodiesel. Non ne ha subito la lavorazione e contiene ancora sostanze dannose per il motore, come la glicerina. Presto o tardi, queste sostanze si accumulano nelle componenti del motore e le danneggiano, con conseguenze spesso irreparabili. I disastri maggiori si vedono sull’impianto di iniezione, che il più delle volte è tutto da cambiare. Finisci quindi per risparmiare qualche centinaio di euro in carburante e spenderne migliaia dal meccanico.
I vecchi motori diesel erano un po’ meno delicati e, in effetti, riuscivano a gestire anche le strane miscele di olio e gasolio. Oggi non è più così: se vuoi spendere meno in carburante, applica i trucchi che abbiamo visto altrove.
L’olio usalo solo per la frittura.
Posso usare l’olio vegetale al posto della benzina
Altra storia è l’olio vegetale al posto della benzina, meno oleosa del gasolio e di solito meno soggetta a questi colpi di testa. Eppure, serve comunque ribadirlo: non puoi usare l’olio vegetale come sostituto della benzina.
In alcune auto da competizione, si aggiungono piccole quantità di olio motore (non olio di semi, quindi) per aumentare la lubrificazione e migliorare le prestazioni. Inoltre, pare che la miscela più oleosa del normale aumenti la potenza del motore, con tutto ciò che ne consegue per la competizione.
A meno che tu non abbia intenzione di competere in F1, l’olio di colza è un pessimo additivo per la benzina. Non solo abbassa il numero di ottani della benzina, ma lascia residui oleosi su tutte le componenti del motore. Rischi quindi che l’auto non parta o che lo faccia con difficoltà, se non addirittura che si fermi a causa dell’eccessiva densità del carburante.
Non è proprio il caso di rischiare.
Quindi l’olio di colza non è un carburante?
Come specificato altrove, l’olio di colza non è un carburante ma lo può diventare, se trattato nei modi giusti.
L’olio di colza è molto più vischioso del gasolio e contiene sostanze che, se sottoposte ad alta temperatura, formano i residui tante volte citati nell’articolo. La più importante di queste è la glicerina, che tende ad accumularsi sul fondo del serbatoio e nei filtri. Con il tempo, forma un tappo pastoso che rischia di entrare in circolo e di mettere in serio pericolo gli iniettori.
Altro problema è la minore stabilità dell’olio vegetale, rispetto al diesel o al biodiesel. Il gasolio deve avere un alto numero di cetano, così da accendersi anche solo con la pressione e il calore all’interno della camera di combustione. D’altra parte, deve anche essere abbastanza stabile da garantire una combustione uniforme e priva di sorprese.
Affinché questo sia possibile, l’olio di colza dev’essere trattato con additivi che ne migliorino stabilità e prestazioni. Di fatto, dev’essere trasformato in un carburante vero e proprio, cosa che all’inizio non è.
In definitiva, non è il caso di mettere l’olio nel gasolio, nella speranza di spendere qualcosina in meno: il gioco non vale la candela. Piuttosto, passa da Vargas e fai un pieno di qualità al giusto prezzo.