L’estrazione del gas naturale è un tema che interessa tanti settori, non solo quello dell’autotrazione. Il gas in questione è infatti formato tra il 73% e il 90% da metano, carburante usato sia per riscaldare le nostre case sia per produrre energia elettrica. E per alimentare tipi specifici di auto, ovviamente.
Data la sua importanza, vale la pena approfondire come si estrae questo tipo di gas e qual è la sua applicazione dell’alimentazione delle auto.
Dove si trova il gas naturale
Il gas naturale è frutto della decomposizione di materia organica in condizioni anaerobiche, ovvero in assenza di ossigeno. Affinché si formi, non solo si devono accumulare tonnellate di animali e piante morte, ma devono finire sotto altrettante tonnellate di terra che tengano fuori l’ossigeno.
Ecco perché gli attuali giacimenti sono sottoterra e in zone relativamente indisturbate, dove sono rimaste per milioni di anni senza ossigeno né interferenze esterne. Eppure, il gas naturale si può trovare anche altrove.
Per noi esseri umani, riprodurre le condizioni in cui si forma il gas naturale è abbastanza facile. In un articolo dedicato alle differenze tra GPL e metano, abbiamo visto come si produce il gas naturale artificialmente. Purtroppo, abbiamo visto anche tutti i problemi connessi a queste lavorazioni, come la necessità di coltivare ettari ed ettari di piante da usare nella produzione.
Come lo si estrae
Gran parte del gas naturale oggi usato viene estratto dai giacimenti di cui sopra, piuttosto che prodotto artificialmente. Trattandosi però di gas, quindi di sostanze volatili, servono accortezze particolari.
Sopra un giacimento di gas naturale, ci sono sempre strati e strati di argilla e roccia, se non addirittura di mare: se così non fosse, il gas si sarebbe già disperso da tempo o non si sarebbe proprio formato. Il giacimento stesso è costituito da tonnellate di rocce porose simili a spugne, piene di gas.
Una volta individuato il giacimento (operazione già di per sé complessa), bisogna estrarre il gas naturale senza che si disperda. Si realizza quindi una piattaforma d’estrazione; il fulcro è un pozzo che arriva fino al giacimento e dotato di diverse valvole. Le valvole sono essenziali, data la pressione cui è sottoposto il gas sottoterra: servono per evitare che risalga a velocità troppo alta.
A questo punto, il gas naturale viene filtrato per eliminare le impurità ed estrarre il metano. Per trasportarlo si usa una rete di tubi che collega i paesi produttori con gli acquirenti.
Come lo si usa nell’autotrazione
Proprio come il GPL, ottenuto dalla lavorazione del petrolio, anche il metano ottenuto dal gas naturale si può usare per alimentare le nostre automobili. I due sistemi di alimentazione sono però molto diversi e i due gas non solo assolutamente intercambiabili. Sarebbe un po’ come voler mettere la benzina in un diesel perché entrambi i carburanti sono liquidi: non funziona così.
Il metano per autotrazione è usato soprattutto per i mezzi di trasporto pubblici, come i pullman. Quando si parla di automobili, i numeri sono molto più bassi: i distributori di metano sono pochi e molti preferiscono il più comune GPL che, se di buona qualità come quello Vargas, consente di risparmiare e inquina molto meno di benzina e gasolio. Inoltre, negli ultimi anni la cosa pare essere ulteriormente peggiorata.
In passato, abbiamo scritto dedicato alla convenienza del metano e a come stia cambiando il suo ruolo nell’autotrazione. Nel corso degli ultimi anni, infatti, il prezzo del gas naturale è aumentato sempre di più e continua a salire.
Quando questo articolo viene scritto, in alcune regioni (Lombardia, Sicilia, Trentino) il metano costa più di 2€ al kg. Non più conveniente come un tempo: vedremo come si evolverà la situazione.