Comprendere quanto inquina un’auto a GPL, specie a confronto con altri tipi di auto, può essere difficile. Ciascun carburante ha infatti una composizione diversa, che si traduce anche in una combustione diversa. Di conseguenza, il GPL produce emissioni diverse rispetto a benzina e gasolio, non necessariamente migliori o peggiori.
Cerchiamo di fare chiarezza.
Quali tipi di emissioni produce
Il GPL produce relativamente poca CO2, rispetto agli altri carburanti. In particolare, ne produce in media circa 120 g/km, circa il 14% in meno rispetto a un benzina. I numeri possono però cambiare di molto, a seconda del modello di auto e delle tecnologie usate.
Benché per il momento le auto a GPL siano quelle che producono meno anidride carbonica in assoluto, le cose sono destinate a cambiare anche per benzina e diesel. L’Europa sta imponendo norme sempre più rigide, affinché le auto di nuova generazione rilascino sempre meno anidride carbonica nell’aria, principale responsabile dell’effetto serra e del conseguente riscaldamento globale.
Si parla abbastanza poco di ossidi di azoto o NOx – molto meno che di CO2 e particolato – ma sono anch’essi emissioni piuttosto pericolose. Sul lungo periodo, provocano irritazioni nell’apparato respiratorio che alterano l’intero apparato. Nei casi peggiori, queste si traducono in bronchiti croniche e asma. Il fatto che il GPL produca solo 40 mg/kg di NOx è quindi un’ottima notizia, specie se li confrontiamo ai 200 prodotti dai diesel.
In definitiva, pare chiaro che un’auto a GPL inquini molto meno rispetto a un’auto a benzina o diesel. Contenendo molto meno carbonio, uno degli elementi che compone la CO2, ne rilascia meno durante la combustione. Di conseguenza è anche meno dannoso per l’ambiente, sotto quel punto di vista.
Ce ne sono altri da considerare?
Quante polveri sottili rilascia nell’aria
Non abbiamo ancora citato un terzo criterio che serve a definire quanto inquina un’auto a GPL: l’emissione di polveri sottili. Queste particelle minuscole sono al centro del dibattito su benzina e diesel.
Se ci fermiamo all’impatto sull’ambiente, il particolato è meno dannoso della CO2. I problemi riguardano la salute delle persone: le polveri sottili entrano nei polmoni e lì rimangono, corrodendo i tessuti e provocando reazioni spesso imprevedibili. Ecco perché le case automobilistiche cercano di produrre motori che rilascino sempre meno particolato, indipendentemente dal tipo di alimentazione.
Per il momento, un’auto a GPL produce circa l’8% in meno di polveri sottili rispetto a un benzina e l’11% in meno rispetto a un diesel. La cosa non stupisce più di tanto: parliamo pur sempre di un gas. Eppure, non sappiamo per quanto tempo il GPL manterrà lo scettro.
Uno studio del Politecnico di Milano sottolinea come le auto a benzina di ultima generazione siano molto meno inquinanti di un tempo. Nel giro di qualche anno, potrebbero rosicchiare la distanza che le separa dal GPL e produrre una quantità di particolato pari o inferiore.
Inquina di più il GPL o il metano
I due gas sono piuttosto simili in termini di emissioni e, in teoria, la produzione di metano sarebbe più ecologica della produzione di GPL. Il problema è che il metano a nostra disposizione è abbastanza poco. Se anche riuscissimo a recuperare tutto quello prodotto dallo smaltimento dei rifiuti, riusciremmo a soddisfare solo il 9,5% del fabbisogno.
Data la forbice tra domanda e offerta, gran parte del metano viene prodotto non da materiali di scarto, ma da piante coltivate appositamente, con buona pace dell’animo green di questo gas, sotterrato sotto chilometri di coltivazioni intensive che incentivano la deforestazione.
In teoria, quindi, un’auto a GPL inquina quanto un’auto a metano, se non consideriamo tutta la filiera produttiva. Se consideriamo anche quella, dovrebbe inquinare di più, essendo il metano un gas recuperato dallo smaltimento dei rifiuti. Come scritto sopra, i fatti sono diversi e fare un confronto tra i due gas diventa molto più difficile.