Le auto a GPL hanno tanti vantaggi, specie per chi percorre tanti chilometri ogni mese: il carburante costa meno, sono meno inquinanti, possono circolare anche in presenza i blocchi. Eppure, anche i GPL hanno delle limitazioni. Quali?
Parcheggiare sotto il primo piano interrato
Fino al 2002, le auto a GPL non potevano parcheggiare sottoterra. Anzi, era vietato addirittura parcheggiare fuori terra, se il parcheggio era comunicante con piani interrati. Da vent’anni a questa parte la situazione è cambiata e in buona parte migliorata, anche se qualche limitazione rimane.
Al giorno d’oggi, le auto a GPL possono parcheggiare ovunque all’esterno e fino al primo piano interrato. Ciononostante, non possono scendere ulteriormente: se piano terra e primo piano interrato sono occupati, non è possibile scendere al secondo piano interrato. Questo è l’unico limite rilevante, quando si parla di parcheggi.
Le regole di cui sopra si applicano anche ai parcheggi condominiali, con una differenza: l’assemblea può deliberare per vietare il parcheggio anche nel primo piano interrato. Prima di comprare un’auto a GPL, leggi quindi il regolamento di condominio.
Attraversare trafori
In realtà, non esiste alcun divieto di attraversare trafori per le auto a GPL. In alcuni casi, però, il guidatore deve indicare al pedaggio di star guidando un’auto a GPL. Gli verrà consegnata un’etichetta da esporre sul parabrezza, ma nulla di più. Non bisogna né pagare quote aggiuntive né fare altro.
Imbarcarsi su navi e traghetti
Imbarcare un’auto a GPL su un traghetto è soggetto a qualche limite in più. Dato che non esistono normative specifiche, fa fede la policy della società armatrice. Se la compagnia di navigazione prevede dei limiti per le auto a gas, devi rispettarli e c’è poco altro che tu possa fare.
Prima di prenotare, verifica il regolamento della compagnia e attieniti alle disposizioni. Se non ci sono norme specifiche sulle auto a gas, dichiara comunque la presenza dell’impianto quando acquisti il biglietto. In gran parte dei regolamenti, è presente una clausola che impone di farlo. Assicurati anche di imbarcare l’auto con il serbatoio del GPL quasi vuoto.
Viaggiare con la bombola scaduta
Il limite più importante delle auto a GPL riguarda la sostituzione della bombola ogni 10 anni, obbligatoria per motivi di sicurezza. Se non sostituisci la bombola nei termini, non puoi circolare né a benzina né tanto meno a GPL. La norma serve per assicurare che le valvole di sicurezza siano sempre funzionanti, così da garantire la tua sicurezza e quella delle altre persone.
Il divieto di circolazione riguarderebbe tutte le fasi della sostituzione: per usare l’auto, la bombola dovrebbe essere nuova e collaudata. Il punto critico è proprio quest’ultimo, dato che a volte il collaudo ha liste d’attesa lunghe settimane intere.
Per ovviare al problema, è consentito circolare a benzina dopo la sostituzione e prima del collaudo. Bisogna poter dimostrare di aver già prenotato il collaudo ed è vietato usare la bombola del gas. Si tratta di una limitazione pesante per coloro che guidano tanto, ma necessaria per garantire la sicurezza di tutti.
Fare rifornimento self-service
L’ultimo limite del GPL riguarda i rifornimenti self-service: gli impianti GPL Vargas sono tutti serviti, così come i distributori di gas in generale (almeno per il momento). Il rifornimento di gas è infatti più delicato dei rifornimenti di gasolio o di benzina, data la natura volatile di questo carburante.
Sono in corso degli esperimenti per introdurre il self-service anche per il GPL, ma per il momento c’è poco di concreto. Bisognerà quindi aspettare un po’, prima che sia disponibile anche questa modalità di rifornimento. In compenso, il GPL rimane una soluzione vantaggiosa sotto tanti aspetti, soprattutto se si guida tanto.