Il motore aspirato a benzina sembra destinato a una fine poco gloriosa, un po’ come il futuro dei diesel. Benché molte persone non abbiano ben chiara la differenza tra aspirato e turbo, infatti, quest’ultimo pare star vincendo la lotta per il dominio del mercato. Eppure, potrebbe non essere proprio così. Non del tutto, almeno.
Facciamo chiarezza su come funziona un motore aspirato e quali sono le differenze con il motore turbo. Soprattutto, scopriamo se davvero la fine degli aspirati è vicina.
Com’è fatto un motore aspirato?
Il funzionamento di un motore ha quattro fasi: aspirazione, compressione, espansione e scarico. Concentriamoci sulla prima, ovvero quella di aspirazione. In questa fase, si convoglia aria nel motore e la si mischia al carburante affinché possa accendersi. Se manca l’aria, non sia avvia il ciclo termodinamico ed è per questo che il filtro dell’aria dovrebbe rimanere sempre pulito.
In un motore aspirato, l’ingresso dell’aria viene regolato dalle valvole di aspirazione. Quando il pistone scende nel cilindro, le valvole si aprono e fanno entrare abbastanza aria da riempire lo spazio lasciato dal pistone. L’aria mi mischia alla benzina e crea una miscela che possa bruciare nelle fasi successive.
Per anni, questo meccanismo è stato in assoluto il più usato. Al giorno d’oggi sempre più case automobilistiche preferiscono però un altro tipo di motore, ovvero il motore turbo. Il segreto di questi motori sta nel cosiddetto turbocompressore, che sfrutta i gas di scarico per aumentare la pressione dell’aria che andrà miscelata alla benzina. In questo modo il motore diventa più potente ed efficiente.
Pro e contro del motore aspirato
Come potresti aver intuito, un motore aspirato tradizionale tende a consumare più benzina di un motore turbo. Inoltre, a parità di cilindrata risulta meno scattante di un corrispettivo turbo, quanto meno ai bassi regimi. Di contro, a regimi più alti l’aspirato funziona nettamente meglio di un turbo, motivo per cui è ancora la tipologia più apprezzata per le auto sportive.
Purtroppo, questo vantaggio conta abbastanza poco per i comuni mortali che guidano una city car.
L’altro svantaggio caratteristico di un motore aspirato riguarda il processo di aspirazione stesso. Il flusso dell’aria dipende in larghissima parte dal filtro dell’aria, molto più che in un motore turbo. Quando il filtro dell’aria ha un problema o è otturato a causa dello sporco, il flusso si blocca e il motore inizia ad avere problemi. In un motore turbo, è più difficile che un filtro sporco sia così tanto determinante, anche se rimane un problema.
Passando ai vantaggi dei motori aspirati, questi sono tendenzialmente più affidabili dei motori turbo e anche più confortevoli da guidare. Anche per questa ragione, case produttrici come Toyota stanno continuando a investire sui motori aspirati.
Il futuro è turbo? Forse no
Tutto parrebbe star congiurando contro il motore aspirato a benzina, ma potrebbe non essere proprio così. Come accennato sopra, Toyota sta continuando a lavorare su motori aspirati sempre più efficienti. Insomma, sta realizzando un motore con i pregi del turbo ma privo di turbocompressore. Questa sorta di chimera troverà posto nei motori ibridi della casa automobilistica.
Gli attuali motori ibridi tendono ad avere turbocompressore o sovralimentazione elettrica, in modo da mantenere una potenza elevata. La nuova auto potrebbe invece avere delle unità aspirate elettrificate. Si sta ancora lavorando alle specifiche tecniche, come ai propulsori ibridi che sfruttino l’aspirazione naturale. Ad ogni modo, una cosa è chiara: le case produttrici non hanno intenzione di far morire il motore aspirato così facilmente.