In Italia c’è l’obbligo di sottoporre a revisione tutti i veicoli circolanti, al di là del tipo di alimentazione. Molti neo-possessori di auto a GPL – o aspiranti tali – si chiedono se esistano degli obblighi specifici per la categoria. Bisogna fare dei controlli più frequenti o bastano quelli già previsti per i diesel e i benzina?
Come funziona la revisione dell’impianto GPL
La revisione – di auto a GPL e non – va fatta la prima volta 4 anni dopo l’immatricolazione, dopodiché ogni 2 anni. Durante la revisione, il meccanico si accerta che l’auto rispetti le condizioni minime di sicurezza ed efficienza. Se c’è qualcosa che non va, sei obbligato a fare tutte le riparazioni necessarie e a ripetere il controllo entro un mese. Se le mancanze dell’auto sono molto gravi, può scattare anche la sospensione dalla circolazione.
Il termine ultimo per il controllo scade alla fine del mese in cui si è fatta la revisione precedente, ma è meglio che ti muova prima. Se i Vigili ti sorprendono senza certificato di revisione, rischi infatti una multa tra i 169 e 680 euro. La multa raddoppia se sei recidivo. Se invece circoli con un veicolo sospeso dalla circolazione, ti toccano dai 1.959 ai 7.837 euro di multa.
Quanto detto sopra riguarda le revisioni per tutti i tipi di veicoli. Le auto a GPL non devono fare ulteriori controlli, almeno non per legge. In realtà, sarebbe consigliabile far fare comunque una piccola revisione dell’impianto GPL ogni 20.000 km circa, alcuni consigliano addirittura 10.000. La periodicità dipende quindi da quanto spesso usi l’auto e per percorrere quali distanze.
Il controllo periodico dell’impianto serve soprattutto a verificare la pulizia degli iniettori e del filtro. Degli iniettori sporchi minano all’efficienza di tutto l’impianto GPL, facendoti consumare di più. Nei casi meno gravi, per pulirli bastano degli additivi chimici acquistabili in negozio. Gli additivi eliminano tutti i residui comuni in carburanti di scarsa qualità, come lacche, depositi solforosi, ammoniaca. Se gli iniettori sono molto sporchi, serve invece l’intervento di un professionista che li smonti e li pulisca.
Sostituzione del serbatoio GPL
E la revisione delle bombole GPL? Su internet molti parlano di “revisione”, ma il termine è scorretto. Per legge è prevista la sostituzione del serbatoio GPL ogni 10 anni, a partire dall’immatricolazione o dall’installazione dell’impianto. Durante questo periodo non sono previste revisioni obbligatorie delle bombole: grazie alla normativa ECE/ONU 67/01, sono sicure quasi al 100%. L’importante è sostituirle come da obbligo e farle collaudare.
Poiché c’è in gioco la tua sicurezza e quella di chi viaggia con te, la sostituzione del serbatoio GPL si accompagna a una serie di obblighi burocratici. Devi presentare il modello TT2119, la dichiarazione di installazione a norma della bombola e tutta la documentazione tecnica che la riguarda alla Motorizzazione Civile. Devi anche versare 25 euro sul conto corrente 9001 e 32 euro sul conto 4028.
Una volta presentati i documenti di cui sopra, avrai la data per la sostituzione e quella per il collaudo.
Cosa succede se non sostituisci la bombola per tempo? Succede che la tua auto a GPL non è più a norma, che tu sia o meno in regola con la revisione del veicolo. Rischi il ritiro del mezzo e una sanzione di quasi 600 euro. Questo vale anche se provi a circolare a benzina con la bombola GPL scaduta: la sostituzione va fatta in ogni caso e dev’essere certificata.
Se oltre al serbatoio sostituisci anche altri elementi, come il riduttore e il vaporizzatore, devi effettuare anche la prova idraulica. Bisogna verificare che l’impianto GPL riesca a gestire la pressione del carburante, senza fuoriuscite o malfunzionamenti. Attenzione, però, l’officina dev’essere autorizzata ad effettuare questi tipi di collaudo. Se così non fosse, devi rivolgerti alla Motorizzazione Civile Provinciale.