Dato che le auto a benzina dovrebbero sparire entro qualche anno, c’è un grande fermento intorno al tema dei carburanti sintetici. Trattasi infatti di carburanti prodotti in laboratorio, che dovrebbero essere meno inquinanti dei carburanti attuali e che quindi dovrebbero sostituirli. Sarà davvero così? Facciamo chiarezza.
Come si producono i carburanti sintetici
La produzione dei carburanti sintetici dipende dalla tipologia che prendiamo in considerazione. Sul piatto ci sono infatti diverse soluzioni, tutte con i loro pro e i loro contro.
In generale, i carburanti sintetici più primitivi si ottengono dalla fusione di anidride carbonica ed idrogeno. Ciò può avvenire in maniera diretta o indiretta, ovvero producendo prima un gas che viene poi trasformato nel carburante vero e proprio.
Un tipo di produzione diretta disponibile dagli anni ‘60 si svolge a partire dal carbone. Il carbone viene liquefatto mescolandolo al gas idrogeno, quindi vi si aggiungono il petrolio e un catalizzatore. Si porta il tutto a temperature estremamente elevate, per avviare la reazione. Il carburante sintetico ottenuto è utilizzabile anche nelle automobili tradizionali.
Il carburante sintetico che genera più interesse, però, è quello prodotto mediante elettrolisi. In questo caso, si scinde l’idrogeno presente nell’acqua dall’ossigeno e lo si combina con la CO2 presente nell’aria. Niente carbone né petrolio coinvolti nel processo, quindi; se non eventualmente quelli usati per produrre l’energia elettrica necessaria.
Quante emissioni producono
Per quanto riguarda i carburanti sintetici più “primitivi”, le differenze di emissioni sono minime. Ciò significa che non può essere una reale alternativa ai carburanti più tradizionali che abbiamo a disposizione, tant’è che se ne parla sempre meno. L’interesse reale si concentra sulla seconda categoria che abbiamo visto.
I carburanti sintetici ottenuti mediante elettrolisi non producono emissioni nocive, di fatto, quindi sarebbero una soluzione quasi del tutto green. Il “quasi” è d’obbligo: ad oggi, infatti, siamo comunque costretti a usare i combustibili fossili per produrre l’elettricità da usare lungo il processo. Di conseguenza, non è per ora possibile produrli del tutto senza emissioni.
La speranza di molti è riuscire a creare un circolo virtuoso, nel quale sia possibile usare parte del carburante prodotto per alimentare la produzione di nuovo carburante. Altri, come il consorzio High Innovative Fuels, mirano a usare solo energia prodotta da fonti rinnovabili per ridurre le emissioni al minimo.
Quanto costa un carburante sintetico
Al momento, il vero punto dolente è il costo dei carburanti sintetici. Per produrre un litro di benzina sintetica e commercializzarla servirebbero 10 euro: prezzi fuori scala perfino per gli standard attuali.
In parte è colpa della mancanza di infrastrutture, che andrebbero realizzate da zero incidendo sul prezzo finale del carburante. La speranza è che, una volta avviata una produzione più massiccia, le leggi di mercato agiscano a favore dei carburanti sintetici inducendo una riduzione del prezzo finale. È però presto per fare previsioni attendibili.
Per il momento, sappiamo che i carburanti sintetici sono destinati a diventare il nostro futuro, che lo si voglia a no. Non sappiamo ancora come questo avverrà di preciso, né se sarà un passaggio morbido come auspicato dall’Europa e dalle case automobilistiche.
Vargas continuerà a darti carburante; anche sintetico, quando arriverà il momento. Per il momento, puoi però contare su benzina, gasolio e GPL tradizionali di alta qualità.