Mentre navigavi alla ricerca di carburanti alternativi, ti sei imbattuto in qualcosa di curioso: gasolio marino per auto. In poche parole, usare il carburante che di solito si usa per le barche per far andare anche la tua amica a quattro ruote. Costa infatti un po’ meno e, alla fin fine, è pur sempre gasolio.
Si può fare?
No, sia per motivi pratici sia per motivi legali.
Cos’ha di diverso il gasolio marino?
In realtà, non si dovrebbe parlare di gasolio marino al singolare. A seconda del tipo di imbarcazione, puoi trovare diversi tipi di carburante per navi in commercio, ciascuno con le proprie caratteristiche specifiche. In generale, questi gasoli tendono ad essere meno raffinati rispetto a quelli usati per le auto, da cui il costo inferiore.
Il gasolio marino è composto da componenti distillate dal greggio, raccolte mentre sono sotto forma di gas e liquefatte in seguito. Si ottiene un gasolio in apparenza simile a quello usato per le auto, ma più denso. Per molti versi, è più simile al gasolio che si usa per il riscaldamento di casa, anche se quest’ultimo contiene meno solfuri.
A seconda della nave per cui viene usato, il gasolio marino può essere più o meno viscoso. Ad esempio, per le imbarcazioni più grandi si usano gasoli con un’alta percentuale di olio combustibile pesante. Anche il contenuto di solfuri cambia a seconda dell’uso per il quale è pensato, anche se si deve tenere entro certi limiti.
Discorso del tutto diverso è il gasolio marino agevolato, che non ha caratteristiche intrinseche particolari. Proprio come il gasolio agricolo, è semplicemente un carburante a prezzo agevolato. E proprio come nel caso del gasolio agricolo, usarlo per scopi diversi da quelli regolamentati è un reato.
Puoi usare il gasolio marino per la tua auto?
Il gasolio agricolo è gasolio normale tassato meno: usarlo per la tua auto ha implicazioni legali e morali, nient’altro. Per il carburante per barche, invece, il discorso è diverso. Il gasolio marino non si può usare per le auto, e non solo per motivi legali.
Sporco in eccesso
Il primo problema è la lavorazione del carburante: il gasolio per auto di qualità subisce un lungo processo di raffinazione, volto ad eliminare le sostanze estranee. In questo modo si migliora la combustione del carburante, evitando che si formino residui che si accumuleranno nel motore.
Il gasolio marino non subisce lo stesso processo, quindi è molto meno raffinato. Se lo usassi nella tua auto, avresti accumuli di sporco in pochissimo tempo. Nei casi peggiori, gli accumuli potrebbero danneggiare filtri e iniettori, costandoti ben più del gasolio tradizionale.
Viscosità elevata
Il secondo problema è la viscosità. Il gasolio marino è più viscoso di quello che si usa per l’auto, dato che contiene alte percentuali di olio combustibile pesante. È comunque abbastanza liquido da non doverlo riscaldare per travasarlo, ma rimane molto più denso e vischioso del carburante che trovi da Vargas.
L’eccessiva viscosità crea problemi simili a quelli che potresti avere mettendo l’olio di colza nel serbatoio. Il carburante fa fatica a scorrere nel motore, quindi le prestazioni peggiorano. Potresti avere addirittura problemi a far partire l’auto e riscontrare consumi più elevati del solito.
Ne vale la pena?
Come detto altre volte, i diesel odierni sono molto più delicati rispetto a un tempo. Oggi vantano un’elettronica che ne migliora prestazioni riducendone in consumi, ma che li rende anche più fragili. Ciò significa che non solo non si può usare gasolio marino per le auto, ma che bisognerebbe scegliere solo gasolio di alta qualità.
Sulle prime, usare gasolio marino o di qualità infima non ha vere e proprie conseguenze. Al più, puoi rischiare un multone se qualcuno si rende conto di quello che stai facendo. Sul lungo periodo, però, ne soffriranno sia le prestazioni sia la salute della tua auto.
Ne vale la pena?