Il futuro del GPL in Italia pare decisamente più roseo di quello del diesel: al contrario di quest’ultimo, soggetto a continui blocchi e scandali, il GPL continua ad essere considerato un carburante ecologico. Di conseguenza, continua a godere di un vasta gamma di benefici di diverso tipo. Comprare un’auto a GPL conviene, quindi, anche se il quanto dipende dall’uso che ne farai.
Entriamo più nello specifico e vediamo come si sta evolvendo il ruolo del GPL in Italia.
Quante sono le auto a GPL in Italia
Tra i carburanti alternativi, il GPL è di sicuro il più amato. Benché le auto a GPL siano ancora una nicchia in Italia, sono una nicchia in continuo aumento. Dopo carburante e gasolio, è il sistema di alimentazione preferito dagli Italiani, specie a confronto di metano ed elettrico.
Nel 2018, il 5,8% delle auto immatricolate in Italia erano auto con alimentazione a GPL. Nel 2019, le auto nuove a GPL sono state invece il 6,6% del totale. I dati per il 2020 sono ancora incompleti, ma al momento si registra un aumento dell’8,2% rispetto al 2019. Quest’anno sono state immatricolate infatti 64.158 macchine a GPL, circa il 6,7% sul totale. Non è un aumento significativo, ma bisogna ricordare che il 2020 è stato un anno un po’ particolare.
Questo è quanto riporta l’osservatorio sulla mobilità sostenibile di Euromobility, che ogni anno analizza il mercato delle auto “green” in Italia e in Europa, e dall’UNRAE (l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri). Parte del merito di questo aumento va al numero crescente di stazioni di servizio che, come Vargas, propongono GPL di qualità accanto a benzina e diesel.
Fino a qualche anno fa il GPL era un carburante quasi introvabile; oggi è molto più facile fare rifornimento.
Ci sono incentivi per le auto a GPL?
A livello nazionale non ci sono incentivi specifici per le auto a GPL. In compenso, esistono degli incentivi per tutti i veicoli che producano meno di 110 g/km di CO2; le più agevolate sono sicuramente le ibride e le elettriche, ma vi possono rientrare anche le auto a GPL. Queste producono infatti meno CO2 rispetto a benzina e diesel, motivo per cui sono generalmente considerate più “green”.
Gli incentivi per le auto a GPL variano a seconda del modello e delle emissioni stimate. Per questo tipo di alimentazione, i bonus oscillano tra i 1.700 euro senza rottamazione e i 3.700 euro con rottamazione, nel caso dei modelli più ecologici. Gli incentivi si applicano però solo ad auto che costano massimo 48.000 euro.
In alcune regioni italiane, tra cui Lombardia e Piemonte, sono previsti anche incentivi per le piccole e medie imprese che decidono di rinnovare il proprio parco auto. Inoltre, Assogasliquidi ha proposto degli ulteriori incentivi per chi installa un impianto a GPL su un’auto a benzina. Se dovesse essere approvato, darebbe diritto a 900€ per la conversione di un’auto a GPL.
Perché il futuro dovrebbe essere del GPL?
Perché bisognerebbe incentivare il GPL in Italia, piuttosto che auto a benzina più avanzate? Considerando che in Italia le auto sono quasi tutte Euro 4 ed Euro 5 a benzina, montare un impianto GPL su ciascuna di esse farebbe crollare la quantità di emissioni dannose prodotte.
Idealmente, in 3 anni si potrebbero convertire oltre 500.000 vecchi veicoli a benzina. Ciò comporterebbe una riduzione di:
- 7 tonnellate di ossidi di azoto;
- 000 tonnellate di CO2.
Uno scenario un po’ idealistico, non c’è dubbio, ma che dà un’idea di quanto potrebbe essere positiva un’Italia con qualche auto a GPL in più.