La benzina è il carburante per autoveicoli più diffuso, anche se negli ultimi anni sono comparse diverse alternative. Gli automobilisti di oggi possono scegliere tra auto a gasolio, auto elettriche, auto a metano e auto a GPL. Eppure, la benzina sembra destinata a stringere lo scettro ancora per qualche tempo. Impariamo quindi a conoscerla meglio.
Come si produce la benzina

La benzina è solo uno dei tanti derivati del petrolio: una volta estratto il greggio, non è possibile utilizzarlo subito come carburante. Prima bisogna raffinarlo con un processo di distillazione, così da separare la benzina da tutte le altre sostanze contenute nel petrolio. A questo scopo si usa una colonna di distillazione.
Si porta il petrolio greggio a una temperatura di circa 350°C, dopodiché lo si inserisce nella parte inferiore della colonna a temperatura ambiente. La colonna ha dei piani che raccolgono le diverse componenti a seconda della temperatura di ebollizione. Sul fondo rimane il bitume e poco sopra ci sono il gasolio e l’olio pesante. In alto, invece, ci sono i gas volatili come il GPL. Poco sotto i gas si raccoglie la benzina, più pesante dei gas ma comunque più leggera del gasolio.
La benzina appena uscita dalla colonna di distillazione si dice “benzina primaria” o “benzina di prima distillazione”. Prima della messa in commercio, deve subire un’ulteriore lavorazione. Per ridurre i residui della combustione e renderla quasi inodore, si eliminano i composti dello zolfo. Si aggiungono inoltre antidetonanti, che prevengono un’eventuale detonazione del carburante.
Quanti tipi di benzina ci sono?
Un tempo c’era un solo tipo di benzina, quella primaria. Di ogni barile di greggio, però, solo il 10% diventa benzina primaria, troppo poco per accontentare il mercato in crescita. A questo scopo sono comparse nuove tecniche per aumentare la produzione di benzina, anche se a discapito di altri prodotti più pesanti. A seconda della tecnica usata per produrla, la benzina ha caratteristiche diverse.
- Benzina di reforming, ad alto numero di ottano e quindi più resistente alla detonazione.
- Benzina di cracking termico, una delle componenti degli oli combustibili e della benzina per autoveicoli. Il processo permette di ottenere un carburante leggero a partire dalle parti più pesanti del greggio.
- Benzina di polimerizzazione, ottenuta a partire da idrocarburi insaturi come propilene e butileni. La si utilizza come componente per le benzine da autoveicoli.
- Benzina di alchilazione, usata soprattutto per i motori aeronautici e con un numero di ottano uguale o sopra il 100.
I tipi di benzina commerciali sono invece i seguenti.
- Benzina con piombo, non più in commercio in Europa.
- Benzina verde o senza piombo, quella che si trova nelle pompe di benzina.
- Benzina verde superplus, con un numero di ottano più alto.
- Benzina avio, usata per i veicoli da corsa e per i motori aeronautici.
Cos’è la benzina verde o senza piombo
Fino agli anni ‘90 la benzina con piombo era la norma, mentre quella verde era solo un’alternativa. Con il tempo i paesi europei e le case automobilistiche hanno iniziato a spingere la benzina verde, con l’obiettivo di sostituire quella con piombo. Nel 2002 il processo si è concluso con il bando della benzina un tempo “normale” in favore di quella verde. Perché tutto questo?
La benzina verde è priva di additivi al piombo e contiene meno zolfo, così da ridurre l’emissione di sostanze nocive per la salute. Essendo molto più raffinata rispetto ai carburanti che l’hanno preceduta, è meno dannosa per l’ambiente e anche per l’auto. Lascia infatti molte meno impurità nel motore e di conseguenza ne allunga la vita.
La benzina senza piombo tradizionale ha un numero di ottano pari a 95, fissato dalla normativa UNI EN 228. La versione superplus ha invece un numero di ottano più alto, pari o superiore a 98.
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