Il Covid-19 ha rivoluzionato la vita di persone e industrie in tanti modi. Le conseguenze più evidenti si hanno sugli spostamenti, che sono ovviamente crollati. In questi giorni prendiamo l’auto per andare a fare la spesa e, in rari casi, per andare a lavoro se lo smart working non è possibile. È quindi probabile che tu non abbia fatto molto caso ai cambiamenti sul prezzo del carburante.
La questione è complessa: esploriamola insieme.
Il folle sali e scendi del prezzo del petrolio
In questi ultimi mesi stiamo vedendo un ribasso incredibile del prezzo del greggio. A gennaio, un barile di greggio costava tra i 60 e i 70 dollari al barile. Oggi il prezzo si aggira attorno ai 20 dollari al barile e potrebbe addirittura scendere. Qualcuno dice che potrebbe arrivare perfino a 10 dollari al barile, un prezzo folle se lo confrontiamo con quello di inizio 2020.
Il calo incredibile dei prezzi è in parte legato al calo della domanda, causato proprio dall’immobilità forzata di miliardi di persone. La richiesta è scesa di circa 10,5 milioni di barili al giorno solo a marzo e, dalle prime stime, aprile sarà anche peggio. A incidere infatti non è solo lo stop delle auto, che tutto sommato consumano relativamente poco, ma soprattutto quello di aerei e mezzi pesanti.
La domanda giornaliera di greggio è scesa di circa il 10% in tutto il mondo, un disastro di cui dobbiamo ancora comprendere tutte le conseguenze. Questo è però solo una delle cause del crollo dei prezzi. L’altra è, come sempre, la politica dei mercati: Arabia Saudita e Russia sono nel pieno di una lotta senza quartiere, per fortuna solo sul piano dei prezzi. Si spera che l’intervento degli Stati Uniti tamponi la situazione, ma è ancora tutto da vedere.
Perché i carburanti sono calati così poco
In tutto questo, cos’è successo al prezzo della benzina? Ben poco, specie considerando il calo del 60% e passa del prezzo del petrolio. I meno esperti potrebbero pensare che questo si dovrebbe tradurre in un calo simile sul prezzo dei carburanti. Non è stato così: i prezzi di benzina e gasolio sono scesi solo di pochi centesimi. Perché? È tutta una enorme truffa ai danni del consumatore?
Abbiamo dedicato due articoli alla questione del prezzo della benzina: il primo riguarda dove costa meno la benzina; il secondo parla delle accise sui carburanti. In entrambi gli articoli spieghiamo come le tasse influenzino il prezzo finale di tutti i carburanti. Nel caso della benzina, le tasse rappresentano circa il 65-68% del prezzo finale. La materia prima influenza circa il 20% del prezzo finale. Il margine che rimane è abbastanza poco, specie considerando le spese di trasporto e di distribuzione.
Dato che il prezzo del greggio rappresenta solo il 20% circa del prezzo finale, è impossibile che i carburanti calino del 60% come il petrolio non lavorato. La domanda rimane: il prezzo dei carburanti è sceso abbastanza?
Non solo materia prima e accise
Negli ultimi mesi, il prezzo della benzina è calato del 5,2% e quello del gasolio del 5,8%. Sono numeri un po’ diversi dal crollo del 60% visto sopra. Numeri troppo bassi, forse?
Come al solito, la questione è molto più complicata di così.
I cambiamenti nel prezzo della materia prima sono solo alcune delle cause dei cambiamenti di prezzo. Bisogna considerare anche i costi del personale e degli stabilimenti, i programmi di investimento, le percentuali da dare ai gestori. Sono tutti costi da sostenere anche in un periodo di inevitabile calo delle vendite. Gli investimenti, in particolare, possono essere un problema.
Una parte degli utili vengono usati per fare investimenti sul futuro, fondamentali in qualsiasi tipo di azienda. Il problema è che politiche di investimento sono sempre concepite su un periodo di anni e, di conseguenza, sono abbastanza rigide. Ciò rende molto più difficile ridimensionarle in base a cambiamenti che – speriamo – sono destinati a durare solo pochi mesi.