Il sistema di raffreddamento del motore di un’auto è forse una delle parti più importanti. Se questo non funziona, puoi stare certo che la tua auto avrà vita molto breve. Ecco perché dovresti avere quanto meno un’idea di massima di come funziona, così da poter intervenire non appena inizi a notare qualcosa che non va.
A cosa serve il sistema di raffreddamento
Come accennato nell’articolo sulle differenze tra motore a benzina e motore diesel, all’interno di un motore si raggiungono temperature elevatissime. La combustione del carburante richiede una certa quantità di calore per avvenire, ma non è l’unica ragione. Gran parte dell’energia prodotta dall’auto è energia termica, quindi calore, cui si somma altra energia termica prodotta dallo sfregamento delle componenti.
Insomma, i motori termici sono un vero e proprio inferno di calore.
Nei motori diesel, le temperature sono addirittura più alte che nei motori a benzina, tant’è che le componenti devono essere realizzate con materiali molto più robusti. Questa è una delle ragioni per cui le auto diesel costano e pesano di più. In ogni caso, la resistenza delle componenti può arrivare fino a un certo punto: la temperatura va controllata, altrimenti il motore fonde.
Qui entra in gioco il raffreddamento del motore dell’auto, che ha il compito di abbassare le temperature ma non troppo. Da una parte serve un minimo di calore per far funzionare l’auto al meglio, dall’altra bisogna evitare che le componenti si danneggino.
Com’è fatto l’impianto di raffreddamento di un’auto
Il compito dell’impianto di raffreddamento è proprio questo: tenere sotto controllo la temperatura interna dell’auto. Un tempo si usava un sistema di raffreddamento ad aria, mentre oggi si preferisce quello ad acqua. Al centro di tutto c’è il radiatore, dal quale parte e al quale arriva il liquido refrigerante.
Semplificando, il radiatore è pieno di uno speciale liquido refrigerante. Quando la temperatura del motore si alza troppo, si attiva una pompa che fa circolare il liquido in alcuni tubi. Questi fanno il giro del motore e l’acqua al loro interno assorbe il calore prodotto. Alla fine del giro il liquido torna nel radiatore, bollente, e rilascia tutto il calore raccolto attraverso un flusso d’aria nella parte anteriore del pezzo. Una volta tornato freddo, il liquido è pronto per ricominciare il giro.
I tubi pieni di liquido refrigerante passano nei punti più critici del motore, come le valvole di scarico e la testata del cilindro. Da solo, però, potrebbe non bastare: queste componenti sono vicinissime alla camera di combustione, quindi potrebbero rimanere troppo calde. Per questo motivo, si cerca di ridurre già di base il calore trasmesso usando rivestimenti isolanti, come quelli in ceramica.
È importante anche controllare il livello del liquido refrigerante: quando è poco, si scalda troppo, bolle e potrebbe danneggiare il motore.
Posso mettere l’acqua nel radiatore?
Il radiatore è pieno di liquido refrigerante acquistabile online, in negozio o anche presso alcuni impianti Vargas. Alcune persone si chiedono se si possa sostituire con della semplice acqua; la risposta è no per più di una ragione.
Il liquido refrigerante deve avere una bassa temperatura di congelamento e un’alta temperatura di ebollizione. L’acqua normale ghiaccerebbe in inverno e si metterebbe a bollire dopo pochi chilometri. Ecco perché si usa una miscela di acqua demineralizzata e glicole etilenico o propilenico, cui si aggiungono ulteriori additivi antigelo e antiruggine.
In linea teorica, per il tuo radiatore potresti usare anche acqua mista a sale da cucina. Sarebbe una pessima idea, però: il sale corroderebbe le componenti e il motore sarebbe da buttare in poco tempo. Una cosa del genere potrebbe succedere anche con i liquidi più scadenti: una volta svanito l’effetto degli additivi antiruggine, ti troveresti con tubi e radiatori praticamente da buttare.
Molto meglio spendere qualche euro in più e scegliere prodotti di qualità, come sa bene chiunque scelga i carburanti Vargas.