Qualcuno dice che il futuro dell’auto è elettrico e, in effetti, i blocchi del traffico e gli scandali degli ultimi anni farebbero pensare così. Il tema delle auto elettriche è però più complesso di così. Bisogna considerare fattori come i prezzi dei veicoli, ancora molto alti; la disponibilità delle colonnine; l’efficienza dei motori. In questo articolo ci concentreremo sull’ultimo punto: qual è il rendimento di un motore elettrico, a confronto con quello di un motore endotermico?
È più efficiente un motore elettrico o a scoppio?
In teoria, per rispondere alla domanda andrebbero considerati tanti fattori, tra i quali l’origine dell’energia impiegata. In questa sede, però, ci limiteremo a una valutazione elementare: quanta dell’energia conservata nel veicolo serve ad alimentare il motore, quanta va invece perduta in altri modi.
Iniziamo con la risposta breve: se usiamo solo questo criterio, tra motore elettrico e motore a scoppio è più efficiente il motore elettrico. Nettamente più efficiente il motore elettrico.
I motori a scoppio sono molto inefficienti, se vogliamo essere del tutto sinceri: una macchina a benzina sfrutta solo il 30% dell’energia messa a sua disposizione; il 40%, nel caso dei motori più efficienti. Una macchina diesel si attesta su un’efficienza del 40%, invece. Abbiamo accennato alla cosa nell’articolo sulle differenze tra benzina e diesel.
L’efficienza di un motore elettrico si aggira tra l’80% e il 90%, più del doppio del motore endotermico più efficiente. Perché?
Perché un motore elettrico funziona meglio
Per capire questa differenza di rendimento tra motore elettrico ed endotermico, bisogna capire che fine fa quel 60% di energia persa. Diventa calore, in sostanza.
Nei motori endotermici, il motore viene alimentato mediante l’energia prodotta bruciando il carburante, benzina o gasolio o GPL che sia. Il problema è che una larga fetta di questa energia diventa calore; l’energia cinetica, ovvero quella che fa funzionare l’auto, è solo una piccola fetta. In più, parte d’energia usata per far muovere le componenti del motore si trasforma a propria volta in calore, a causa dell’attrito tra le parti.
Nel motore elettrico non bisogna convertire il carburante in energia, quindi è normale che il rapporto sia molto più favorevole.
Ricorda inoltre che un motore elettrico non ha bisogno di scaldarsi per raggiungere i suoi regimi massimi, il che rende più facile aumentare o ridurre la velocità. Dato che l’energia è già tutta lì, pronta da usare, un’auto elettrica non ha nemmeno bisogno del sistema delle marce. Manca quindi tutto un insieme di meccanismi che muovendosi, ruotando, facendo attrito sprecano energia.
Qual è il problema delle auto elettriche
Nonostante tutto quello che abbiamo detto sopra, un’auto solo elettrica ha un’autonomia di gran lunga minore rispetto a un’auto a benzina o diesel. Non dovrebbe avere senso, data l’efficienza del motore elettrico. Allora perché succede?
È vero, un’auto elettrica sfrutta infinitamente meglio l’energia che immagazzina. Il problema è che ne riesce a immagazzinare ancora poca; paradossalmente, un serbatoio pieno di benzina contiene potenzialmente più energia di una batteria carica, nonostante più della metà vada buttata o quasi.
Non basta usare batterie più grandi, se quelle che ci sono già non sono abbastanza? Per il momento, no: le batterie delle auto elettriche sono già fin troppo ingombranti e pesanti; in media, una batteria pesa circa un terzo dell’intera vettura. I produttori stanno lavorando per aumentare l’energia immagazzinabile in una singola batteria, ma ci vorrà tempo. Inoltre, caricare una batteria è ancora un’operazione molto più lunga che fare un pieno di benzina.
In definitiva, il rendimento di un motore elettrico è maggiore di quello di un motore endotermico. Per il momento, però, questo non è sinonimo né di praticità né di impatto zero sull’ambiente.